mercoledì 9 gennaio 2008

Calcografia

Nata in Europa nel XV secolo e sviluppatasi nel corso dei secoli successivi, fu una delle espressioni maggiori dell’epoca rinascimentale, e la sua invenzione fu legata alla diffusione dell’uso della carta e all’introduzione del torchio e quindi della stampa. Divenne presto un mezzo che rispondeva alle esigenze della cultura moderna, e veniva incontro alla richiesta di moltiplicare in gran numero i prodotti dell’arte letteraria e figurativa.
L’artista si appropria di questa tecnica per divulgare le sue idee figurative.
Ben presto alla stampa d’invenzione seguirà la stampa di traduzione anticipando la fotografia, data la possibilità di riprodurre in più copie un originale artistico.
“...L’incisione non rappresenta pertanto un surrogato della pittura ma è la coscienza storica e pratica dell’arte...” poiché ebbe il compito di divulgare e di arricchire il comune patrimonio iconografico.
La discussione sull’utilità e la funzione del prodotto calcografico prosegue nei secoli alimentata soprattutto dalle innovazioni introdotte in questo settore dallo sviluppo tecnologico della civiltà industriale, finché nell’Ottocento non si avrà l’ultima grande stagione dell’ arte incisoria.

In questo momento declina il settore preponderante dell’industria calcografica (l’incisione di traduzione) che porta all’abbandono del mezzo tecnico ad esso legato, e all’introduzione di nuovi procedimenti quali la litografia e la fotografia.
L’incisione cessa quindi di perseguire la funzione fino ad allora assunta, e può tornare alle origini, alla più immediata forma di espressione artistica, al di là della riproduzione a stampa.
La Storia dell’incisione originale moderna si apre con l’opera di William Blake, e Francisco Goya.Furono incisori calcografici i “romantici”, gli “impressionisti”, i “simbolisti”, gli “espressionisti” e ancora i “cubisti” ecc.
Nel Novecento lo sperimentalismo tecnico rilancia nuove combinazioni nel campo dell’incisione e della stampa d’arte contemporanea.
Nonostante ciò, l’arte incisoria è ancora oggi considerata come un prodotto artistico destinato a piccole élites di intenditori.

venerdì 28 dicembre 2007

Decalogo del critico culturale

PRIMO COMANDAMENTO:
NON RECENSIRE GLI AMICI


…”
1) Difendi l’autonomia delle pagine culturali dalle pressioni degli editori, degli autori, degli artisti, dei collaboratori e degli amici degli amici;
2) Difendile, finché puoi, da ogni intervento dall’alto;
3) Tieni fuori le ideologie e le simpatie politiche;
4) Fa sì che riflettano la pluralità delle idee;
5) Tratta la “cultura alta” con la semplicità della “cultura bassa, e la “cultura bassa” con la stessa serietà che useresti per la “cultura alta”;
6) Anteponi la varietà dei gusti del pubblico ai tuoi gusti personali;
7) Non ridurre la cultura a cronaca culturale;
8) Spezza la routine delle proposte culturali, dei convegni, delle mostre in calendario, con temi che colgano di sorpresa;
9) Non inseguire le mode e il conformismo della società letteraria;
10) Sii umile quando scrivi di cultura, tenendo presente che non stai scrivendo per i posteri”…

Suppl. del Corriere anni Ottanta

mercoledì 21 novembre 2007

Calcogliptia” è una voce ormai da tre secoli in disuso (F. Baldinucci, 1681).
Calcogliptia” è un termine che ricorda un momento storico (‘600 e ‘700) particolarmente importante per l’incisione. Infatti il Sei e Settecento furono secoli di grande sviluppo e diffusione dell’incisione, praticata da una sempre più larga schiera di peintres-graveurs, che annoverò nomi tra i più prestigiosi della pittura del tempo. Si assistette d’altra parte all’affermarsi di una professionalità specializzata, o di un’organizzazione produttiva e commerciale, che incrementò ed espanse in tutta Europa il mercato delle stampe. Nacque il collezionismo, si pubblicarono trattati, ci si applicò alla sperimentazione tecnica e alla riflessione critica sul prodotto dell’arte incisoria.